Per il ministro Nello Musumeci, è fondamentale “attenuare gli effetti di una calamità, di una frana e di un’alluvione”.
Durante convegno di Atreju, il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha dichiarato che è già sul tavolo una legge sulla prevenzione del rischio sismico. A preoccupare è il sollevamento nell’area di massima deformazione che, ad oggi, è arrivato ai 10 millimetri al mese.
La situazione sismica in Italia
Sebbene dalla scorsa estate non siano più stati rilevati tanti fenomeni sismici nei Campi Flegrei, ad aumentare è però il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione.
Mentre agli inizi di novembre è stato di circa 4 millimetri al mese, oggi è passato ai 10 millimetri al mese. Il sollevamento totale al Rione Terra è ora di circa 118 centimetri da novembre 2005, cioè da quando è iniziata l’attuale crisi bradisismica.
Musumeci: “Nuova legge su rischio sismico”
Insieme al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, Nello Musumeci sta analizzando una legge sulla prevenzione dal rischio sismico. “Il rischio zero non esiste in nessun territorio italiano, ma possiamo attenuare gli effetti di una calamità, di una frana e di un’alluvione. Abbiamo il dovere di farlo”, dichiara il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare.
Come parte dell’Unione europea, l’Italia “mette insieme tutti gli otto rischi previsti dalla Protezione civile: il rischio sismico, il rischio idrogeologico, il rischio idrico, il rischio vulcanico e il rischio di incendio boschivo”. Alla luce di ciò, “dobbiamo attrezzarci, convivere con il rischio è una scelta e deve essere una scelta consapevole e responsabile”, spiega Musumeci.
Poi il ministro continua, spiegando che “la ricostruzione dopo una calamità deve durare cinque anni, più altri cinque se è stata complessa la devastazione”.
Sui fondi per il Ponte sullo Stretto: “Non è irragionevole”
Usare il Fondo di Coesione per una infrastruttura strategica (ovvero per il Ponte sullo Stretto) per tutto il Mezzogiorno d’Italia “non mi sembra irragionevole“, dice Nello Musumeci, perché serve a “modernizzare il territorio”.
“La volontà del governo siciliano, come il precedente governo guidato dal sottoscritto, è quella di sostenere la realizzazione del ponte“, dove per il ministro “la competizione si fa nella celerità della movimentazione delle persone e delle merci”.
“È stato chiesto e ottenuto il consenso degli italiani sul Ponte dello Stretto per cui non è una novità dell’ultima ora”, ha concluso.